Atteggiamenti controproducenti nel superare un momento difficile: Le 3 P
La quarantena imposta dalla diffusione del Covid-19 non è la prima attraversata dall’umanità. Altri virus in passato hanno richiesto l’adozione di misure di questo tipo, come SARS, Ebola, H1N1, influenza equina. Rispetto a quella attuale però, c’è una differenza molto rilevante: la fase di lockdown ha una durata media di 10-12 giorni, circa 6 volte inferiore a quella provocata da Covid-19.
Nonostante questo fattore, secondo la review di The Lancet di febbraio 2020, a seguito delle passate quarantene le persone coinvolte hanno riportato sintomi di malessere psicologico. Tra i più comuni troviamo: stress post- traumatico, ansia, irritabilità, insonnia, difficoltà di concentrazione. La cosa più preoccupante che emerge da questi studi è la persistenza dei disturbi a distanza di mesi o perfino anni. Secondo questo articolo tra i fattori ambientali che contribuiscono all’emergere del disagio psicologico troviamo:
- Durata prolungata della quarantena;
- Paura del contagio;
- Informazioni carenti o inadeguate;
- Difficoltà finanziarie;
- Stigma.
Viene spontaneo chiedersi: quali potrebbero essere allora gli effetti psicologici della quarantena da Covid-19?
Alcune indagini condotte da Ordine degli Psicologi del Lazio hanno già rilevato segnali di disagio psicologico, differenziati per età: se i giovani sperimentano più spesso sensazioni ansiose, nelle fasce dai 30 ai 50 sono frequenti sensazioni di rabbia e preoccupazione per le proprie relazioni. Salendo con l’età, il senso di solitudine e la paura dell’isolamento sono preponderanti. In questi casi è sempre consigliato rivolgersi ad uno psicologo per ricevere supporto qualificato.
In effetti, non tutti affrontiamo le situazioni difficili nell stessa maniera, ma in base ad alcune caratteristiche individuali.
Quali sono allora i fattori che ci ostacolano nel superare un momento critico?
Secondo alcuni studi le persone che fanno più fatica a fronteggiare le situazioni problematiche tendono ad interpretare la realtà secondo questi 3 “filtri”, le 3 P:
- PERMANENZA: pensare che la situazione avversa non finirà mai, durerà per sempre;
- PERVASIVITA’: l’evento critico viene generalizzato a tutti gli ambiti della vita;
- PERSONALIZZAZIONE: attribuire a sé stessi tutte le responsabilità.
Vi invito quindi a fare un piccolo esercizio. Provate a rispondere a questa domande:
Quanto pensi che durerà questa situazione?
Su quali ambiti della tua vita credi che impatterà di più?
Quanto potere personale pensi di poter mettere in campo per gestirla?
Chi volesse condividere le sue risposte e riflessioni con me, può scrivermi a info@claudiapellegrino.it, oppure compilare il form all’interno della pagina “Contatti”.